Diario di una stagista… telefonofobica

da | Ott 4, 2023 | Ufficio Stampa

“Non devo solo scrivere? In che senso?”

E’ tempo di ammetterlo, la parte più entusiasmante del mio lavoro si incentra su tutto quello che riguarda l’ufficio stampa, anche se questo ha origine da una combinazione di fattori che amo e al contempo detesto. 

Spaziare dalle interviste alla redazione dei comunicati stampa è “pane per i miei denti”, tutto (o quasi) quello che riguarda organizzazione e scrittura rientra nelle mie mansioni preferite. Il “quasi” non è affatto una casualità, questo perché – per quanto imbarazzante – come molti miei coetanei non uso mai il telefono per la sua funzione principe: TELEFONARE (sì alle e-mail, sì ai messaggi, sì alle call, insomma tutto fuorché chiamare una persona sconosciuta senza riuscire a vedere le espressioni sul suo volto per aggiungere la comunicazione non verbale). 

E’ un po’ come quando alla Gen Z viene posta la domanda delle domande: “Chi chiama per ordinare la pizza?” Date le premesse non mi crederete, ma alla fine devo telefonare sempre io. 
Stessa storia quando il mio compito è quello di chiamare i giornalisti delle più note testate di settore per “apportare PICCOLE modifiche al testo di un articolo” o ancora per “segnalare un impercettibile refuso”, chiaramente con tutta l’umiltà di questo mondo. Chissà perché, prima di premere su “CHIAMA” non posso evitare di riempire il mio taccuino di ogni indicazione vagamente utile allo scopo della mia telefonata per prepararmi psicologicamente ad ogni evenienza o domanda che potrebbero farmi. Questo comportamento del tutto irrazionale esula dal mio carattere: pur essendo una persona estremamente socievole, in queste situazioni fatico ad improvvisare – e le pubbliche relazioni (telefoniche) sono “molto pubbliche” e molto complesse da gestire.

Matrioske e Perseveranza

Tra comunicazione scritta e comunicazione verbale, scrivere è la cosa che mi è sempre venuta più naturale e infatti ogni volta non vedo l’ora di dedicarmi all’attività di studio che precede la redazione di un comunicato stampa. Come si fa a non amare il momento dell’intervista al cliente, al cliente del cliente e – magari – anche al cliente del cliente del cliente? In questa infinita matrioska, l’argomento da trattare può anche essere il più tecnico del mondo, ma la curiosità di imparare quanto più possibile per trovare spunti interessanti, ha sempre la meglio su di me.

Posso dire che la ricetta per una redazione impeccabile non lascia granché margine per gli errori: i “pezzi” devono essere tecnici, ma comprensibili, interessanti, ma equilibrati. 

E, anche se le telefonate possono essere terrificanti, sono – nostro malgrado, Gen Z –  sicuramente necessarie. 

Il segreto è perseverare – come recitava Tolstoj – “Senza fretta, ma senza tregua”. 

In attesa del prossimo rendez-vous

Elle